La sclerosi multipla è stata sempre ritenuta una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca la guaina mielinica che avvolge le cellule nervose nel cervello e nel midollo spinale.
Una ricerca, compiuta presso l’Università di Sidney, ha messo in dubbio la teoria autoimmunitaria.
Michael Barnett e John Prineas hanno esaminato il cervello di 12 pazienti con sclerosi multipla recidivante – remittente, deceduti nel corso di un episodio recidivante.
E’ stato scoperto che nelle nuove lesioni gli oligodendrociti, cellule addette alla produzione di mielina nel sistema nervoso centrale, erano già morti prima della comparsa dei segni di infiammazione.
La causa scatenante la sclerosi multipla non sarebbe il processo infiammatorio.
L’infiammazione sarebbe una conseguenza della morte degli oligodendrociti.
I due Ricercatori australiani hanno ipotizzato che entro 1 o 2 giorni dall’insorgenza della nuova lesione, gli oligodendrociti scompaiono, ingoiati dalle cellule microgliali, e lo spazio rimasto si riempia di liquido.
Successivamente il sistema immunitario si attiva, e compaiono i macrofagi e le cellule T, dando origine al processo infiammatorio.
Infine le cellule precursori degli oligodendrociti si trasformano in nuovi olegodendrociti, sostituendo le cellule andate perse.
Non è nota la causa che da’ avvio alla morte cellulare programmata ( apoptosi ) degli oligodendrociti. ( Xagena2004 )
Fonte: Barnett MH, Prineas JW, Annals of Neurology, Published online February 23, 2004
Neuro2004