Una diagnosi di sclerosi multipla in pazienti che si sono presentati per la prima volta con una sindrome clinicamente isolata può essere stabilita con la risonanza magnetica cerebrale per immagini ( MRI ) se la MRI mostra lesioni demielinizzanti con disseminazione nello spazio e nel tempo.
Un gruppo di Ricercatori spagnoli ha condotto uno studio per valutare la performance diagnostica di un singolo studio di MRI ottenuto entro i primi 3 mesi dopo l’insorgenza dei sintomi in una coorte di pazienti con una sindrome clinicamente isolata, indicante la presenza di sclerosi multipla.
Il periodo di follow-up ha avuto una durata minima di 24 mesi.
Sono stati coinvolti pazienti con insorgenza di sindrome clinicamente isolata nel periodo 1995-2004, che hanno soddisfatto i seguenti criteri: età tra i 14 e i 50 anni e follow-up clinico per almeno 24 mesi dopo l’insorgenza della sindrome o fino allo sviluppo di sclerosi multipla clinicamente definita, se questo evento si è verificato entro 2 anni.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a 2 esami di MRI cerebrale, il primo entro 3 mesi ( precoce ) e il secondo tra 3 e 12 mesi ( ritardato ) dopo l’insorgenza di sindrome clinicamente isolata.
La disseminazione nello spazio è stata definita utilizzando diversi criteri di MRI esistenti ed è stata dedotta la presenza di disseminazione nel tempo quando sono state osservate lesioni simultanee captanti o non-captanti il Gadolinio in una singola MRI.
Sono stati inclusi nello studio 250 pazienti.
Il confronto delle performance diagnostiche dei vari criteri MRI per identificare i convertitori precoci a sclerosi multipla clinicamente definita, ha mostrato sensibilità e specificità simili tra MRI precoce e ritardata.
In aggiunta, l’utilizzo di criteri meno stringenti per la disseminazione nello spazio ha portato a una migliore sensibilità e a una specificità simile, in particolare se valutata nella prima settimana dopo l’insorgenza di sindrome clinicamente isolata. ( Xagena2009 )
Rovira A et al, Arch Neurol 2009; 66: 587-592
Neuro2009