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Teriflunomide per os nel trattamento della sclerosi multipla recidivante


Nello studio TEMSO ( Study of Teriflunomide in Reducing the Frequency of Relapses and Accumulation of Disability in Patients With Multiple Sclerosis ), la Teriflunomide ( Aubagio ), ha ridotto il tasso annuale di recidiva di sclerosi multipla di circa il 31% rispetto al placebo.

La Teriflunomide è il metabolita attivo della Leflunomide, un farmaco ad azione immunosoppressiva che trova impiego nell’artrite reumatoide.

Lo studio multicentrico TEMSO ha coinvolto 1.088 pazienti di età compresa tra 18 e 55 anni, affetti da sclerosi multipla.
Il grado di disabilità valutato mediante la scala EDSS ( Expanded Disability Status Scale ) era in media pari a 2.68 e compreso tra 0 e 5.5 ( disabilità bassa-moderata ).
I pazienti avevano avuto almeno una recidiva nell’anno precedente o almeno due recidive nei precedenti due anni.

La Teriflunomide ha ridotto il tasso annuale di recidiva ( 0.54 con placebo versus 0.37 con Teriflunomide sia 7 mg/die sia 14 mg/die ) con diminuzione del rischio relativo, rispettivamente, del 31.2% e del 31.5% ( P inferiore a 0.001 per entrambi i confronti con il placebo ).

La proporzione dei pazienti con confermata progressione della disabilità è stata pari al 27.3% nel gruppo placebo contro il 21.7% nel gruppo trattato con 7 mg/die [ basso dosaggio ] e 20.2% in quello trattato con 14 mg/die [ alto dosaggio ].

Il volume totale delle lesioni, determinato mediante risonanza magnetica per immagini ( MRI ), è aumentato in tutti i gruppi, ma in misura minore nei gruppi Teriflunomide ad entrambe le dosi.
Nel gruppo placebo è stato osservato un incremento medio del volume totale delle lesioni di 2.21 ml contro un incremento di 1.31 ml ( P=0.03 ) nel gruppo Teriflunomide 7 mg/die e di 0.72 ml ( P inferiore a 0.001 ) nel gruppo 14 mg/die.

Il volume della lesione ipointensa pesata in T1 e il volume della lesione iperintensa pesata in T2 hanno mostrato più piccoli incrementi con Teriflunomide.

Le percentuali dei pazienti senza lesioni captanti il Gadolinio nelle scansioni pesate in T1 sono risultate simili: 39% nel gruppo placebo contro 51.4% nel gruppo trattato con Teriflunomide a basso dosaggio e 64.1% in quello trattato con il dosaggio più alto ( P inferiore a 0.001 rispetto al placebo per entrambi i confronti ).

Le reazioni avverse gravi sono state leggermente più comuni con il farmaco attivo che non con il placebo: 14.1% nel gruppo Teriflunomide 7 mg/die e 15.9% nel gruppo 14 mg/die contro 12.8% nel gruppo placebo.
Non sono stati osservati decessi.
Il numero complessivo di interruzioni totali è risultato più frequente con il placebo ( 24.9% con Teriflunomide 7 mg/die e 26.5% con Teriflunomide 14 mg/die versus 28.7% con placebo ), ma alcuni eventi avversi sono risultati più comuni con Teriflunomide.
I livelli di alanina amino transferasi ( ALT ) al di sopra della norma sono stati osservati in più della metà dei pazienti con entrambe le dosi del farmaco, contro il 36% del gruppo placebo.

Tre pazienti che avevano assunto Teriflunomide hanno sviluppato una neutropenia in forma moderata e ad altri tre pazienti ( tutti nel gruppo Teriflunomide ad alto dosaggio ) è stata diagnosticata una pielonefrite.
Gravi infezioni opportunistiche non sono state osservate nello studio, ad eccezione di un singolo caso di grave infezione da herpes zoster nel gruppo placebo.

Destano preoccupazione gli aborti spontanei riscontrati nello studio. La sicurezza della Triflunomide in gravidanza non è stata ben definita.
Undici donne sono rimaste incinte durante lo studio e 4 di esse hanno avuto un aborto spontaneo; 3 di queste erano state trattate con Teriflunomide 14 mg/die e 1 con placebo.
Una gravidanza nel gruppo Teriflunomide ad alto dosaggio è terminata in un parto normale.

Nessun caso di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ) è stato riscontrato con Teriflunomide.

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2011



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