Da decenni è noto che le donne affette da sclerosi multipla durante l’ultimo trimestre di gravidanza, quando i livelli di Estriolo sono più alti , presentano una minore frequenza di recidive.
L’Estriolo , prodotto soprattutto dalla placenta , è un metabolita del 17-beta-Estradiolo, e possiede una ridotta attività estrogenica.
Rhonda Voskuhl , neurologa all’ Università della California a Los Angeles ( UCLA ) studiando l’encefalomielite autoimmune sperimentale ( EAE) , un utile modello animale per le malattie autoimmuni demielizzanti ,tra cui la sclerosi multipla , ha osservato che i topi a cui veniva somministrato l’ormone Estriolo presentavano meno esacerbazioni della malattia ed una minor grado di invalidità rispetto ai topi che non ricevevano l’ormone. L’Estriolo , inducendo la produzione della citochina Interleukina-10 ( IL-10 ) da parte dei linfociti Th2 , sembra esercitare effetti protettivi nell’encefalomielite autoimmune ( Neurology 1999; 52: 1230-1238 ).
Sulla base di queste osservazioni Rhonda Voskulh ha formulato l’ipotesi che l’Estriolo potesse esercitare un effetto terapeutico nella sclerosi multipla.
I risultati preliminari di una sperimentazione su 12 donne affette da sclerosi multipla sono stati presentati nel 2001 e si sono dimostrati incoraggianti.
La limitatezza del campione non ha permesso ancora di trarre conclusioni definitive sull’impiego dell’Estriolo nella sclerosi multipla , ma ha stimolato la ricerca in tal senso.
Carlo Franzini
Xagena2002