Uno studio ha indagato l'ipotesi che l'ictus che si verifica nei pazienti affetti da COVID-19 abbiano caratteristiche distintive.
I ricercatori hanno eseguito una ricerca sistematica che ha portato a 10 studi che hanno riportato la frequenza di ictus tra i pazienti con COVID-19; questi sono stati raggruppati con una serie non-pubblicata dal Canada.
E' stata eseguita una ricerca sistematica aggiuntiva per serie di casi di ictus nei pazienti COVID-19 ( n = 125 ).
Questi dati sono stati raggruppati con 35 casi non-pubblicati provenienti da Canada, Stati Uniti e Iran.
Sono state analizzate le caratteristiche cliniche e la mortalità intraospedaliera stratificata per fasce di età ( meno di 50, 50-70, più di 70 anni ).
La proporzione di pazienti COVID-19 con ictus ( 1.8%, IC 95%: 0.9-3.7% ) e la mortalità intraospedaliera ( 34.4%, IC 95%: 27.2-42.4% ) erano estremamente alte.
La mortalità era inferiore del 67% nei pazienti con meno di 50 anni rispetto a quelli con più di 70 anni ( odds ratio, OR=0.33, IC 95%: 0.12-0.94, P = 0.039 ).
L'occlusione dei grandi vasi era due volte più frequente ( 46.9% ) rispetto a quanto precedentemente riportato, ed era elevata in tutti i gruppi di età, anche in assenza di fattori di rischio o comorbidità.
Un fenotipo clinico caratterizzato da età avanzata, maggiore carico di comorbidità e gravi sintomi respiratori da COVID-19, era associato a più alta mortalità ospedaliera ( 58.6% ) e a un rischio di morte 3 volte più alto rispetto al resto della coorte ( OR=3.52, IC 95% 1.53-8.09, P = 0.003 ).
In conclusione, l'ictus è relativamente frequente tra i pazienti COVID-19 e ha conseguenze devastanti in tutte le età.
L'interazione tra età avanzata, comorbidità e gravità dei sintomi respiratori da COVID-19 è associata a mortalità estremamente elevata. ( Xagena2020 )
Fridman S et al, Neurology 2020; Online ahead of print
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