La chirurgia decompressiva precoce in pazienti con infarto maligno dell'arteria cerebrale media può migliorare gli esiti.
L'aumento della pressione intracranica dipende sia dallo spazio occupato dall'edema cerebrale che dalla riserva del volume intracranico ( liquido cerebrospinale ).
Tuttavia, il volume di liquido cerebrospinale finora non è stato studiato come predittore di infarto maligno.
Si è ipotizzato che la valutazione del volume di liquido cerebrospinale, oltre alla dimensione dell'infarto, migliori la previsione precoce dell'infarto maligno dell’arteria cerebrale media.
I pazienti con ictus con occlusione principale carotidea o dell’arteria cerebrale media e lesione ischemica ( ridotto volume ematico cerebrale ) alla perfusione-TC sono stati considerati per l'analisi.
L'endpoint di infarto maligno dell’arteria cerebrale media è stato definito da segni clinici di erniazione.
I volumi di liquido cerebrospinale e del volume ematico cerebrale sono stati determinati al momento del ricovero.
L'analisi ROC ( receiver-operator characteristics ) è stata utilizzata per calcolare i valori predittivi per le misurazioni radiologiche e cliniche.
Dei 52 pazienti inclusi, 26 ( 50% ) hanno sviluppato infarto maligno dell’arteria cerebrale media.
L’età, un livello ridotto di coscienza al momento del ricovero, il volume ematico cerebrale, il volume del liquido cerebrospinale, e il rapporto tra volume ematico cerebrale e volume del liquido cerebrospinale sono risultati significativamente differenti tra i gruppi, maligno e non-maligno.
Il miglior predittore di un decorso maligno è stato il rapporto tra il volume ematico cerebrale e il volume del liquido cerebrospinale con un valore di cut-off di 0.92 ( 96.2% sensibilità, 96.2% specificità , 96.2% valore predittivo positivo e 96.2% valore predittivo negativo ).
In conclusione, sulla base della tomografia computerizzata all'ammissione e sulle misure di perfusione-TC, il rapporto tra volume della lesione ischemica e volume del liquido cerebrospinale era predittivo dello sviluppo di infarto maligno dell’arteria cerebrale media con maggiore precisione rispetto ad altri predittori noti, compresi il volume della lesione ischemica o le caratteristiche cliniche. ( Xagena2011 )
Minnerup J et al, Stroke 2011; 42: 3403-3409
Neuro2011