Uno studio pubblicato su Neurology ha mostrato come l’età degli anziani che sviluppano la malattia di Parkinson sia un elemento predittivo di sopravvivenza.
Uno studio della durata di 12 anni ha incluso 230 persone con malattia di Parkinson, di cui 211 sono decedute entro la fine della ricerca.
Prima della morte di queste persone sono passati dalla diagnosi 2-37 anni.
Il tempo medio dalla comparsa di problemi motori alla morte è stato di 16 anni. L'età media alla morte è stata di 81 anni.
Lo studio ha trovato che il rischio di morte in età più precoce era associato a un aumento di circa 1.4 volte per ogni aumento di 10 anni di età dopo l’insorgenza dei sintomi.
Le persone con sintomi psicotici, come deliri e allucinazioni, hanno avuto una probabilità 1.5 volte più alta di morire prima rispetto a quelle senza questi sintomi.
La probabilità di morire prima è stata quasi 2 volte superiore per le persone che avevano sintomi di demenza rispetto a quelle senza problemi di memoria. Inoltre, gli uomini hanno presentato una probabilità 1.6 volte maggiore di morire prima rispetto alle donne.
I partecipanti allo studio che hanno avevano peggiori punteggi nei test di movimento erano associati a un rischio maggiore di morire prima rispetto a quelli con i punteggi più alti.
I risultati hanno indicato che i trattamenti atti a prevenire o ritardare la progressione di problemi di circolazione, psicosi e demenza nelle persone con malattia di Parkinson potrebbero aiutare le persone a vivere più a lungo.
Lo studio inoltre ha trovato che l'assunzione di farmaci antipsicotici o farmaci per la malattia di Parkinson non ha avuto alcun effetto negativo sulla sopravvivenza. ( Xagena2010 )
Fonte: American Academy of Neurology,, 2010
Neuro2010