I neuroprotettori si sono dimostrati efficaci nei modelli animali, ma non nell’uomo. La trombolisi invece è risultata efficace sia negli animali che nell’uomo.
Negli animali l’effetto dei neuroprotettori e dei trombolitici sulla dimensione dell’infarto è tempo-dipendente. L’inizio precoce del trattamento è fondamentale ed i benefici diminuiscono con il ritardo nell’intervento terapeutico.
Gli esperimenti su animali indicano che l’effetto neuroprotettivo viene perso molto prima dell’effetto dei trombolitici.
Gli studi clinici sull’uomo hanno mostrato che i neuroprotettori hanno una finestra terapeutica molto stretta e rende scarsamente efficace la terapia.
Pertanto il troppo poco ed il troppo tardi è con buona probabilità la causa dell’insuccesso del trattamento dell’ictus ischemico. ( Xagena2001 )
Jonas S et al, Ann N Y Acad Sci 2001; 939: 257-267