L’impiego prolungato dell’antinfiammatorio Ibuprofene è associato ad un più basso rischio di malattia di Alzheimer.
I Ricercatori hanno identificato 49.349 persone di 55 anni d’età o superiore, che avevano sviluppato la malattia di Alzheimer; il gruppo controllo era composto da 196.850 soggetti non-affetti da demenza.
Lo studio ha preso in esame i dati a 5 anni, e l’uso di diversi farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ).
Lo studio ha trovato che le persone che facevano uso degli antinfiammatori, ed in particolare dell’Ibuprofene, per più di 5 anni, presentavano una minore probabilità, 40% inferiore, di sviluppare la malattia di Alzheimer.
I risultati hanno anche mostrato che l’impiego protratto dell’Ibuprofene era associato ad un più basso rischio di demenza.
Inoltre, le persone che hanno fatto uso di alcuni FANS per più di 5 anni, presentavano una minore probabilità, 25% inferiore, di sviluppare la malattia di Alzheimer, rispetto a chi non faceva uso di questi farmaci.
Non tutti i FANS hanno mostrato di avere un impatto sulla riduzione del rischio di demenza. Ad esempio, il Celecoxib ( Celebrex ) non ha modificato il rischio di demenza.
Secondo Steven Vlad della Boston University School of Medicine, i risultati hanno indicato che l’effetto anti-Alzheimer può essere ascritto a farmaci antinfiammatori specifici, piuttosto che essere un effetto di classe.
L’Ibuprofene è il principio attivo di diversi farmaci, tra questi uno dei più noti è Algofen. ( Xagena2008 )
Fonte: American Academy of Neurology, 2008
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