Xagena Mappa
Tumori testa-collo
Xagena Newsletter
OncologiaMedica.net

La somministrazione di leucociti associati ad antigeni della mielina ritarda la degenerazione neuronale nella sclerosi multipla


Gli attuali trattamenti per la sclerosi multipla hanno una efficacia limitata. Poiché si ritiene che la sclerosi multipla abbia origine da una alterazione del sistema immunitario, i trattamenti correnti si concentrano sulla soppressione dell'intero sistema immunitario per rallentare il deterioramento neurologico.
La soppressione del sistema immunitario, tuttavia, rende i pazienti più inclini ad acquisire altre malattie ( cancro ) o infezioni ( polmonite ).

In un nuovo studio, ricercatori hanno cercato di fornire all’organismo antigeni della mielina in modo da ridurre la reazione del sistema immunitario nei confronti della guaina mielinica.

L'obiettivo primario dello studio era dimostrare la sicurezza del trattamento e la sua tollerabilità.

E’ stato osservato che l’iniezione per via endovenosa fino a tre miliardi di globuli bianchi associati ad antigeni della mielina non ha causato effetti avversi.
Inoltre, non è stata osservata riattivazione della malattia, e la somministrazione non ha influenzato la resistenza dei pazienti ad altri agenti patogeni.

I pazienti hanno presentato funzione neurologica stabile fino a 6 mesi dopo il trattamento, e non sono emerse gravi esacerbazioni della malattia e nessun aumento della disabilità correlato alla sclerosi multipla.

Il trattamento ha alleviato i sintomi della malattia. Inoltre, i 9 pazienti hanno mostrato un minor numero di lesioni cerebrali, e una riduzione delle risposte immunitarie e delle risposte infiammatorie.

La somministrazione di leucociti associati alla mielina ha interrotto, in modo specifico, l'attacco nei confronti della guaina mielinica.
La dimostrazione della specificità d’azione è stata ottenuta quando i pazienti sono stati sottoposti a prove di immunità per il tetano. L’immunità nei confronti del tetano, è rimasta forte a 1 mese dopo il trattamento.

Lo studio ha mostrato che i pazienti che hanno ricevuto la dose più alta di globuli bianchi hanno presentato la maggiore riduzione del danno alla mielina.

Nello studio di fase 2, in preparazione, i pazienti verranno trattati nella fase precoce della malattia prima dello sviluppo di lesioni permanenti ( paralisi ). ( Xagena2013 )

Fonte: Northwestern University Feinberg School of Medicine, 2013

Neuro2013



Indietro