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La scoperta del sistema linfatico del cervello


Nell'ultimo numero di Nature Antoine Louveau e un gruppo di ricercatori dell'University of Virginia ( Stati Uniti ), hanno pubblicato un articolo con scoperte fortemente innovative riguardante il sistema linfatica, con una descrizione del sistema linfatico del cervello.

Pochi giorni dopo un gruppo dell’University of Helsinki ( Finlandia ) ha confermato con altri esperimenti l'esistenza di una rete linfatica cerebrale connessa con i linfonodi cervicali.

Nonostante l’estesa popolarità di questo articolo, esso non rappresenta una scoperta rivoluzionaria, ma piuttosto una descrizione sistematica aggiornata delle connessioni e delle funzioni del sistema linfatico in questo particolare distretto anatomico.

Esiste da più di un secolo una letteratura dimenticata sugli spazi perivascolari di Virchow-Robin di Durand Fardel, recentemente trasformati in sistema glinfatico.

Un recente studio, coordinato da ricercatori dell’University of Rochester ( Stati Uniti ) aveva superato in modo definitivo il concetto neurocentrico secondo cui il drenaggio linfatico del sistema nervoso centrale è confinato al compartimento meningeo, con un’assenza di drenaggio linfatico nel parenchima cerebrale.
Lo studio ha anche permesso di chiarire meglio la struttura e la funzione del cosiddetto sistema glinfatico, fino ad ora più supposto che dimostrato ( Yang L et al, J Transl Med 2013; 11: 107 ).

Il gruppo dell'University of Virginia ha trovato chiaramente il sistema linfatico praticamente nella parete delle vene durali, e questo testimonia il dialogo funzionale e anatomico tra i due sistemi.
Inoltre, hanno dimostrato che l'interconnessione dei collettori linfatici non esiste solo nelle vene, ma anche nel liquido cerebrospinale ( CSF ), nei linfonodi cervicali profondi e pure nelle vene giugulari interne.

Quali sono le potenziali implicazioni di questa scoperta ?

La principale conseguenza è che il dogma del privilegio immunitario del cervello cade drasticamente.
Fino ad ora si riteneva che il cervello fosse segregato dal punto di vista immunitario.
La ragione fisica era solo la mancanza di vasi linfatici, che significa nessun passaggio di linfociti T dentro e fuori del cervello.

La dimostrazione di vasi linfatici del sistema nervoso centrale richiede una rivalutazione urgente dell'assunto di base nella neuroimmunologia.
Infatti, il privilegio immunitario del cervello significava che i linfociti-T e gli anticorpi presenti nel cervello e/o nel liquor fossero di produzione autoctona del cervello. Di conseguenza, la presenza di linfociti-T è stata considerata di origine autoimmune.

Il nuovo concetto apre facilmente la strada a riconsiderare l'eziologia autoimmune di un certo numero di malattie neuroinfiammatorie e neurodegenerative, comprese la sclerosi multipla, la malattia di Alzheimer, ecc.

Naturalmente, l'interconnessione dei vasi linfatici cerebrali sia con la mucosa nasale che con i linfonodi cervicali profondi, permette anche di comprendere che non c'è affatto una separazione.
Al contrario, i linfociti T, ma anche i virus possono circolare facilmente.
Inoltre, l'interconnessione con il liquido cerebrospinale indica chiaramente che quello che troviamo in esso non può essere più considerato autoctono.
Inoltre, in origine si sa che il drenaggio linfatico manuale è un metodo di riabilitazione valido per il trattamento del linfedema.

La sfida è: il drenaggio linfatico può essere utile anche per il cervello ?
Può essere migliorata l'interconnessione dei vasi linfatici del cervello con i linfonodi cervicali profondi, una via di scarico verso il dotto toracico ?

Entrambi gli articoli aprono domande nuove e stimolanti, e questo succede solo quando una scoperta è un vero progresso scientifico. ( Xagena2015 )

Zamboni P, Veins and Lymphatics 2015; 4: 5360

Neuro2015


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