Neurobase.it
Tumori testa-collo
Xagena Mappa
Xagena Newsletter

La Rivastigmina può prevenire le cadute nei pazienti con malattia di Parkinson


Uno studio clinico di fase II ha mostrato che il trattamento con alte dosi dell’inibitore dell'acetilcolinesterasi Rivastigmina ( Exelon ) riduce le cadute nei pazienti con malattia di Parkinson.

Il farmaco ha migliorato la stabilità della deambulazione, la variabilità dell’andatura, la velocità a piedi e l'equilibrio, con una riduzione dei tassi di caduta.

Nella malattia di Parkinson, una perdita della funzione colinergica contribuisce al freezing ( blocco motorio ) e ad altri cambiamenti nell’andatura, all’instabilità posturale e alla disfunzione cognitiva.

La Rivastigmina è approvata per il trattamento della demenza nella malattia di Parkinson, ma non per i problemi di andatura.

Lo studio ha incluso 130 pazienti con malattia di Parkinson in forma moderata ma stabile, senza demenza, che avevano avuto una media di 5 cadute nel corso dell'anno precedente. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a placebo oppure a Rivastigmina, con titolazione della dose da 3 mg al giorno a una dose target di 12 mg al giorno.

Per l'analisi primaria, i ricercatori hanno misurato l’instabilità dell'andatura mentre i partecipanti hanno compiuto un percorso di 18 metri indossando un accelerometro attorno alla vita. I pazienti che avevano bisogno di ausili per la deambulazione sono stati esclusi dallo studio, perché tali aiuti avrebbero potuto interferire con i segnali di accelerazione.

A 32 settimane, la Rivastigmina è risultata associata a una riduzione del 28% della variabilità step-time ( rapporto medio geometrico, GMR=0.72; intervallo di confidenza IC 95%, 0.58-0.89; P=0.002 ) rispetto al placebo, dopo aggiustamento per età, attività cognitiva, variabilità step-time e numero di precedenti cadute.

La variabilità step-time durante l’attività semplice è risultata solo leggermente migliorata rispetto al placebo ( riduzione del 21%; GMR aggiustato, 0.79; IC 95%, 0.62-0.99; P=0.045 ).

Non è emersa alcuna differenza significativa tra i gruppi nella attività complessa duplice ( riduzione del 19%; GMR=0.81; IC 95%, 0.60-1.09; P=0.17 ).

Dai diari dei pazienti sono state ottenute informazioni sul numero di cadute al mese. I pazienti nel gruppo di trattamento hanno presentato una riduzione del 45% nell’incidenza di cadute dopo aggiustamento per età, attività cognitiva al basale, cadute nel corso dell'anno precedente e variabilità step-time al basale durante la normale deambulazione.

La Rivastigmina non ha avuto effetti significativi sugli episodi di freezing nella andatura o sui risultati neuropsicologici, come paura di cadere, ansia o depressione.

Sono stati esaminati gli eventi avversi nel corso di 12 mesi, con 4 mesi oltre il periodo di intervento. Entrambi i gruppi hanno riportato un elevato numero di eventi avversi, ma gli eventi avversi gastrointestinali, come nausea e vomito, sono risultati più comuni nel gruppo di trattamento.

Solo due eventi avversi nel gruppo Rivastigmina ( entrambi peggioramento del parkinsonismo ) sono stati collegati al trattamento. ( Xagena2016 )

Fonte: The Lancet Neurology, 2016

Neuro2016 Farma2016


Indietro