Ricercatori del Brigham and Women’s Hospital a Boston, si sono posti l’obiettivo di determinare i pattern di utilizzo, i tassi di complicazioni associati all’uso di proteine morfogenetiche dell’osso nelle fusioni spinali.
Lo studio di coorte retrospettivo ha riguardato 328.468 pazienti sottoposti a procedure di fusione spinale tra il 2002 e il 2006 identificati dal database Nationwide Inpatient Sample, un campione che rappresenta il 20% degli ospedali negli USA.
I tassi di utilizzo di proteine morfogenetiche dell’osso tra i pazienti sottoposti a chirurgia di fusione spinale sono stati esaminati assieme alle complicazioni e alla durata della degenza.
Negli Stati Uniti, l’utilizzo di proteine morfogenetiche dell’osso ha subito un incremento passando dallo 0.69% di tutte le fusioni del 2002 al 24.89% di tutte le fusioni nel 2006.
L’uso di proteine morfogenetiche dell’osso variava in base al sesso e alla razza del paziente, con un aumento nelle donne ( 56.26% con proteine morfogenetiche dell’osso vs 53.35% senza proteine; odds ratio, OR=1.12 ) e nei pazienti Medicare ( 29.62% con proteine morfogenetiche dell’osso vs 27.16% senza proteine; OR=1.43 ), e una diminuzione dell’uso nei pazienti non di razza bianca ( 8.69% con proteine morfogenetiche dell’osso vs 10.23% senza; OR=0.80 ).
Nessuna differenza è stata osservata per le procedure lombari, toraciche o postero-cervicali, riguardo ai tassi di complicazioni in ospedale, immediatamente dopo l’intervento, per l’anno 2006, tra i pazienti sottoposti a fusione spinale con uso di proteine morfogenetiche dell’osso.
All’analisi univariata e dopo aggiustamento statistico multivariabile, l’utilizzo di proteine morfogenetiche dell’osso nelle procedure di fusione cervicale anteriore, è risultato associato a un tasso più elevato di complicazioni ( 7.09% con proteine morfogenetiche dell’osso vs 4.68% senza; OR aggiustato 1.43 ) con gli aumenti primari osservati nelle complicanze correlate alla ferita ( 1.22% con proteine morfogenetiche dell’osso vs 0.65% senza; OR aggiustato 1.67 ), e disfagia o raucedine ( 4.35% con proteine morfogenetiche dell’osso vs 2.45% senza; OR aggiustato 1.63 ).
In conclusione, le proteine morfogenetiche dell’osso sono state usate in circa il 25% di tutte le fusioni spinali su scala nazionale negli Stati Uniti durante l’anno 2006, e l’uso è risultato associato a complicazioni più frequenti per la fusione cervicale anteriore. ( Xagena2009 )
Cahill KS et al, JAMA 2009; 302: 58-66
Neuro2009