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Imaging per amiloide e biomarcatori nel liquido cerebrospinale prevedono il deterioramento cognitivo


È stata confrontata la capacità dei biomarcatori molecolari per la malattia di Alzheimer tra cui l'imaging dell’amiloide e i biomarcatori del liquor ( A-beta42, tau, ptau181, tau/A-beta42, ptau181/A-beta42 ), nel prevedere il tempo di decadimento cognitivo incidente negli adulti cognitivamente normali tra 45 e 88 anni, seguiti per 7.5 anni.

Sono stati utilizzati i dati dei pazienti del Knight Alzheimer's Disease Research Center ( n=201 ), seguiti per una media di 3.70 anni.
Sono stati selezionati i soggetti con imaging dell’amiloide e raccolta del liquido cerebrospinale entro 1 anno da una valutazione clinica che indichi cognizione normale.
Si è rilevato se i singoli biomarcatori fossero correlati al tempo al deterioramento cognitivo incidente.

Livelli anormali di tutti i biomarcatori sono stati associati con un tempo più veloce di deterioramento cognitivo e alcuni partecipanti con livelli anormali dei biomarcatori sono rimasti cognitivamente normali per un massimo di 6.6 anni.

Non è stata riscontrata alcuna differenza di valore predittivo tra i singoli biomarcatori ( P maggiore di 0.074 ), né sono state trovate differenze tra i modelli di biomarcatori espansi ( P maggiore di 0.312 ).
Ogni modello espanso ha predetto meglio il deterioramento cognitivo incidente rispetto al modello contenente il biomarker da solo ( P minore di 0.005 ).

In conclusione, i risultati hanno indicato che tutti i biomarcatori per la malattia di Alzheimer studiati hanno predetto il deterioramento cognitivo incidente, e hanno fornito supporto all'ipotesi che i biomarcatori segnalino la malattia di Alzheimer diversi anni prima della comparsa dei sintomi di demenza. ( Xagena2013 )

Roe CM et al, Neurology 2013; 80: 19: 1784-1791

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