La malattia di Parkinson è causata da una proteina chiamata alfa-sinucleina, che forma aggregati all'interno dei neuroni, causando la morte di queste cellule.
I ricercatori del Laboratoire CNRS d' Enzymologie et Biochimie Structurales ( Francia ) sono riusciti a caratterizzare e a produrre due diversi tipi di aggregati di alfa-sinucleina.
Hanno dimostrato che una di queste due forme è molto più tossica rispetto all’altra, e presenta una maggiore capacità di invadere i neuroni.
Questa scoperta mette in evidenza, che a livello molecolare, esistono profili di accumulo della alfa-sinucleina che differiscono da un paziente all'altro.
Questi risultati, pubblicati su Nature Communications, rappresentano un notevole progresso nella comprensione della malattia di Parkinson, e possono favorire lo sviluppo di terapie specifiche per ogni forma della malattia.
La malattia di Parkinson, che è la seconda più frequente malattia neurodegenerativa dopo la malattia di Alzheimer, colpisce circa 150.000 persone in Francia.
Può manifestarsi sotto forma di agitazione incontrollabile ( nel 60% dei pazienti ) o con sintomi meno localizzati, quali depressione, disturbi del comportamento e del movimento.
Queste differenze nei sintomi indicano diverse forme di malattia di Parkinson.
Questa condizione, per la quale attualmente non esiste un trattamento curativo, è causata dalla aggregazione in forma di depositi fibrillari di alfa-sinucleina, una proteina che è abbondante a livello delle sinapsi.
Questi aggregati mal-ripiegati di alfa-sinucleina si propagano tra i neuroni. Quando invadono un nuovo neurone, sono in grado di reclutare alfa-sinucleina normale e l'aggiungono al deposito.
Per questo motivo, molti ricercatori sostengono che l'alfa-sinucleina degli aggregati dovrebbe essere considerata una proteina infettiva, cioè un prione.
I depositi di alfa-sinucleina, altamente tossici, finiscono per innescare il processo di apoptosi ( morte cellulare ).
I ricercatori francesi hanno mostrato che non vi è solo un unico tipo di aggregato. Sono riusciti a produrre due tipi di aggregati che differiscono solo da come la proteina è impilata.
La prima forma di aggregazione assomiglia agli spaghetti, mentre la seconda forma è lunga e piatta, e ricorda la forma delle linguine.
I ricercatori hanno poi cercato di determinare se queste differenze strutturali potessero essere associate a differenze funzionali. Per scoprirlo, hanno messo i due tipi di aggregati a contatto con le cellule neuronali in coltura. Hanno scoperto che la capacità della forma a spaghetti di legarsi e penetrare all’interno delle cellule è notevolmente maggiore di quella della forma a linguine.
La forma a spaghetti è anche considerevolmente più tossica e uccide rapidamente le cellule infettate. Questa forma ha dimostrato di essere in grado di resistere ai meccanismi cellulari responsabili dell’eliminazione, mentre la forma a linguine è, in una certa misura, controllata dai neuroni.
I ricercatori sono convinti che l'esistenza di almeno due forme di aggregati di alfa-sinucleina spieghi la diversa presentazione della malattia di Parkinson. Esperimenti su modelli murini sono attualmente in corso per confermare questa ipotesi.
L'analisi del tipo di aggregato potrebbe portare a un metodo di diagnosi efficiente, che consentirebbe in particolare di valutare la virulenza della malattia per ogni singolo paziente.
Inoltre la caratterizzazione della struttura degli aggregati, potrà permettere di sviluppare strategie terapeutiche mirate per ogni variante in modo da rallentare la propagazione dell’alfa-sinucleina anomala all'interno del cervello. ( Xagena2013 )
Fonte: CNRS, 2013
Neuro2013