Si è cercato di capire se gli anticorpi verso le proteine sinaptiche possono essere associati a un declino cognitivo lento e progressivo.
In totale, 24 pazienti con disfunzione cognitiva progressiva di eziologia non ben definita sono stati esaminati per anticorpi dei recettori onconeuronali e sinaptici.
L'effetto del siero è stato esaminato in colture di neuroni dissociati dell’ippocampo di origine murina.
Sette pazienti avevano anticorpi IgA ( immunoglobulina ), ma nessun anticopro IgG ( immunoglobulina G ) contro il recettore NMDA ( NMDAR ).
Il siero dei pazienti positivi per IgA anti-NMDAR, ma non il siero degli individui di controllo, ha prodotto una drastica diminuzione dei livelli di NMDAR e di altre proteine sinaptiche nei neuroni, insieme a cambiamenti di rilievo nelle correnti NMDAR-mediate.
Questi effetti sono risultati correlati con il titolo di anticorpi IgA NMDAR e si sono revertiti dopo la rimozione del siero dei pazienti dai mezzi di coltura.
Quando disponibile, una valutazione clinica completa e una valutazione mediante imaging cerebrale metabolico hanno mostrato un miglioramento neurologico dopo l’immunoterapia.
In conclusione, un sottogruppo di pazienti con deterioramento cognitivo lentamente progressivo presenta una autoimmunità sinaptica sottostante che riduce la densità della NMDAR e di altre proteine sinaptiche, e altera le correnti sinaptiche.
Questa autoimmunità può essere dimostrata esaminando il siero e il liquor dei pazienti per gli anticorpi IgA NMDAR, individuando i possibili candidati per l'immunoterapia. ( Xagena2012 )
Prüss H et al, Neurology 2012; 78: 1743-1753
Neuro2012