La terapia anticoagulante orale con Warfarin ( Coumadin ) aumenta la mortalità e la disabilità dopo emorragia intracerebrale.
Si è cercato di capire se la terapia anticoagulante orale possa influenzare anche il rischio di sviluppo di emorragia intraventricolare, il volume dell’emorragia intraventricolare e la sua espansione, e se l’emorragia intraventricolare è un mediatore sostanziale dell'effetto complessivo della terapia anticoagulante orale sull'esito dell’emorragia intracerebrale.
È stata condotta un'analisi retrospettiva di una coorte raccolta prospetticamente in un singolo Centro di 1.879 casi di emorragia intracerebrale consecutivi ( 796 lobare, 865 profonda, 153 cerebellare, 15 localizzazione multipla, 50 emorragia intraventricolare primaria ) dal 1999 al 2009.
I volumi dell’emorragia intracerebrale e dell’emorragia intraventricolare alla presentazione, nonché l’espansione dell’ematoma (superiore al 33% o aumento maggiore di 6 ml ) e l’espansione dell’emorragia intraventricolare ( aumento di più di 2 ml ) sono stati determinati usando metodi semiautomatici.
L’esito è stato valutato a 90 giorni utilizzando la Rankin Scale modificata o la Glasgow Outcome Scale ( GOS ).
L'uso del Warfarin è risultato associato al rischio di emorragia intraventricolare, al volume dell’emorragia intraventricolare alla presentazione e all'espansione dell’emorragia intraventricolare sia nell’emorragia intracerebrale lobare che profonda ( tutti P inferiore a 0.05 ) in una relazione dose-risposta con INR.
Il Warfarin era associato ad esito sfavorevole sia nell’emorragia intracerebrale lobare che profonda ( P inferiore a 0.01 ) e più del 95% di questo effetto è stato rappresentato dai volumi dell’emorragia intracerebrale e dell’emorragia intraventricolare, così come dall'espansione dell’emorragia intracerebrale e dell’emorragia intraventricolare.
In conclusione, il Warfarin ha aumentato il volume dell’emorragia intraventricolare e il rischio di espansione dell’emorragia intraventricolare nell’emorragia intracerebrale lobare e profonda.
Questi risultati ( assieme agli effetti sul volume e sull’espansione dell’emorragia intracerebrale ) rappresentano probabilmente i meccanismi attraverso i quali l’anticoagulazione peggiora l’esito funzionale dell’emorragia intracerebrale. ( Xagena2011 )
Biffi A et al, Neurology 2011; 77: 1840-1846
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