L’emicrania, specialmente l’emicrania senza aura, è un fattore di rischio ben definito per le lesioni ischemiche a livello cerebrale.
Recenti evidenze hanno anche associato l’emicrania ad un’ampia varietà di disordini vascolari ischemici, tra cui l’angina pectoris, l’infarto miocardico, la rivascolarizzazione coronarica, la claudicatio intermittens, e la mortalità cardiovascolare.
I meccanismi che legano l’emicrania alla malattia vascolare ischemica sono probabilmente complessi.
La depressione corticale propagata, il presunto substrato dell’aura, può direttamente predisporre alle lesioni cerebrali e questo potrebbe spiegare perché l’emicrania con aura è un fattore di rischio per l’ischemia cerebrale, mentre per l’emicrania senza aura l’evidenza è meno consistente.
Inoltre, individui con emicrania hanno una più alta prevalenza di fattori di rischio associati a malattia cardiovascolare, tra cui ipertensione, diabete, e iperlipidemia.
L’aumentata prevalenza di fattori di rischio cardiovascolare è anche più alta nell’emicrania con aura piuttosto che nell’emicrania senza aura.
I soggetti con emicrania senza aura sembrano essere associati a un piccolo aumento del rischio di malattia cardiovascolare.
L’emicrania con aura è associata, invece, ad un aumentato rischio di ictus ischemico e probabilmente anche ad altri eventi cardiovascolari ischemici.
Sulla base di questi dati è opportuno agire sui fattori di rischio modificabili dei pazienti con emicrania, soprattutto in quelli con aura.
Rimane da dimostrare se la terapia preventiva dell’emicrania o il trattamento con antiaggreganti piastrinici siano in grado di ridurre il rischio di malattia cardiovascolare nei pazienti con emicrania con aura. ( Xagena2009 )
Fonte: Neurology, 2009
Cardio2009 Neuro2009