Le malformazioni artero-venose cerebrali spesso si presentano con crisi epilettiche, ma i dati prospettici sul rischio di convulsioni rispetto alle caratteristiche morfologiche delle malformazioni artero-venose sono scarsi.
Sono stati studiati 155 pazienti consecutivi con malformazioni artero-venose da un database prospettico utilizzando i fattori demografici e morfologici basati sui dati della risonanza magnetica e della angiografia digitale sottrattiva ( DSA ).
È stato valutato l'effetto delle caratteristiche demografiche ( età e sesso ) e morfologiche ( dimensioni delle malformazioni artero-venose, sede anatomica e arteriosa e pattern di drenaggio venoso ) sulle crisi convulsive come presentazione iniziale in pazienti con malformazioni artero-venose cerebrali non-lesionate.
Nel complesso, si sono presentati 45 pazienti con malformazioni artero-venose inizialmente con attacchi epilettici ( 29% ).
Il sesso maschile ( p=0.02 ), l'aumento della dimensione delle malformazioni artero-venose ( p minore di 0.006 ), la localizzazione nel lobo frontale ( p minore di 0.0001 ), la posizione arteriosa di borderzone ( zona di confine ) ( p minore di 0.0006 ), il drenaggio venoso superficiale (p=0.0002) e la presenza di ectasia venosa (p=0.003) sono stati statisticamente associati a crisi epilettiche.
L'analisi multivariata ha confermato un effetto indipendente del sesso maschile, delle malformazioni artero-venose a livello del lobo frontale e della posizione arteriosa borderzone sugli episodi di convulsioni.
Tutti i pazienti con crisi convulsive hanno mostrato la presenza di una componente di drenaggio venoso superficiale.
In conclusione, lo studio ha indicato che le crisi epilettiche si verificano principalmente con malformazioni artero-venose con drenaggio superficiale.
Altri fattori predisponenti sono stati il sesso maschile, l'aumento di dimensione delle malformazioni artero-venose e la posizione a livello di lobo frontale e la posizione arteriosa borderzone.
Resta da determinare se un trattamento interventistico abbia o meno un effetto sul rischio a lungo termine di epilessia. ( Xagena2012 )
Garcin B et al, Neurology 2012; 78: 626-631
Neuro2012