I dati epidemiologici su larga scala sull’ictus nelle persone con infezione da HIV sono scarsi, soprattutto con le attuali terapie combinate antiretrovirali, che hanno prolungato la sopravvivenza dei pazienti, ma possono aumentare il rischio di ictus.
È stata valutata la tendenza nella percentuale di infezione da HIV tra i pazienti con ictus negli Stati Uniti.
I dati sono stati ottenuti dal Nationwide Inpatient Sample.
Sono stati inclusi tutti i pazienti ricoverati in ospedale tra il 1997 e il 2006 con una diagnosi di dimissione di ictus ( identificato dalla International Classification of Diseases ).
Tra tutte le ospedalizzazioni per ictus ( ischemico ed emorragico ), i pazienti con comorbidità di infezione da HIV hanno costituito lo 0.09% nel 1997 versus lo 0.15% nel 2006 ( p inferiore a 0.0001 ).
Il numero effettivo di ricoveri complessivi per ictus è diminuito del 7% ( da 998.739 a 926.997 ), mentre il numero effettivo di ricoveri per ictus con coesistente infezione da HIV è aumentato del 60% ( da 888 a 1.425 ).
I pazienti con comorbidità di infezione da HIV comprendevano lo 0.08% degli ictus ischemici nel 1997 versus lo 0.18% nel 2006 ( p inferiore a 0.0001 ), ma la loro percentuale di ictus emorragico non è cambiata significativamente.
I fattori associati in modo indipendente con una maggiore probabilità di comorbidità di diagnosi di HIV sono stati il tipo di ospedale, la demenza, le malattie epatiche, le malattie renali e il cancro.
In conclusione, negli ultimi 10 anni negli Stati Uniti c'è stato un aumento sostanziale e significativo dei pazienti ospedalizzati per ictus con coesistente infezione da HIV. Questo dato ha importanti conseguenze socio-economiche e per la salute pubblica. ( Xagena2011 )
Ovbiagele B, Nath A, Neurology 2011; 76: 444-450
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