Studi preliminari hanno mostrato un aumento dell’accumulo di ferro nella sostanza nigra, ma non nell’ippocampo di pazienti con malattia di Parkinson senza demenza, mentre la situazione risultava invertita nei pazienti con malattia di Alzheimer senza parkinsonismo.
Ricercatori dell’Albany Medical College di New York negli Stati Uniti, hanno condotto uno studio caso-controllo per determinare se i livelli di ferro ( misurati come accorciamento del T2 alla risonanza magnetica per immagini ) fossero maggiori nella sostanza nigra dei pazienti con malattia di Alzheimer e parkinsonismo che in quelli con solamente malattia di Alzheimer.
Sono stati coinvolti nello studio 15 pazienti con sola malattia di Alzheimer ( controlli ) e 18 con Alzheimer e parkinsonismo, di età compresa tra 56 e 89 anni, e con un punteggio alla scala Clinical Dementia Rating ( CDR ) da 5 a 11.5.
I pazienti con punteggio motorio uguale o superiore a 15 nella scala UPDRS ( Unified Parkinson's Disease Rating Scale ) sono stati considerati come affetti da parkinsonismo.
La principale misura di esito era l’area sotto la curva per T2 corto ( 30 millisecondi ) nei pazienti con solo malattia di Alzheimer, rispetto ai pazienti con Alzheimer che avevano sviluppato parkinsonismo.
I pazienti che avevano sviluppato parkinsonismo assieme alla preesistente demenza hanno mostrato quantità significativamente maggiori di ferro nella loro sostanza nigra rispetto ai pazienti con sola malattia di Alzheimer ( P=0.03 ).
In conclusione, l’accumulo di ferro potrebbe essere un predittore di parkinsonismo.
Lo sviluppo di parkinsonismo durante il decorso della malattia di Alzheimer sembra essere associato all’accumulo di ferro che, a sua volta, potrebbe contribuire alla patogenesi del declino neurologico. ( Xagena2009 )
Brar S et al, Arch Neurol 2009; 66: 371-374
Neuro2009