Malattia di Alzheimer e Demenza
L’obesità nella media età può aumentare il rischio di Alzheimer.
Sono state esaminate le cartelle cliniche di quasi 9000 individui.
I soggetti che sono risultati obesi nel 1964 hanno presentato una probabilità 2-3 volte maggiore di sviluppare la malattia di Alzheimer.
Il declino cognitivo è risultato correlato ai livelli plasmatici dell’ormone leptina.
In uno studio di quasi 3000 soggetti anziani seguiti per 5 anni, quelli con livelli più bassi di leptina hanno presentato un maggiore declino nelle capacità cognitive rispetto a quelli con alti livelli.
Gli ormoni sessuali possono avere un ruolo nel rischio di declino cognitivo.
In uno studio di quasi 800 uomini e donne, le donne con i più bassi livelli di estradiolo hanno presentato un più rapido declino cognitivo rispetto alle donne con più alti livelli.
Nessun effetto dell’estradiolo è stato osservato negli uomini, e nessun effetto è stato osservato per il testosterone in entrambi i sessi.
Malattia di Parkinson
I pazienti con malattia di Parkinson, che sono dediti al gioco e che assumono agonisti della dopamina, sono a più alto rischio di diventare giocatori compulsavi.
Un’indagine compiuta su 180 pazienti ha mostrato che circa il 6% di coloro che assumevano un agonista della dopamina, da solo o in combinazione con Levodopa, sono diventati giocatori compulsivi rispetto ai pazienti trattati solamente con Levodopa.
I soggetti che hanno sviluppato questo comportamento compulsivo giocavano per scopi ricreativi prima di iniziare il trattamento con un agonista della dopamina.
Neuropatia prediabetica
Cambiamenti nella dieta e nell’esercizio fisico possono aiutare a revertire la compromissione sensoriale, oltre a ridurre il dolore nei pazienti con neuropatia da alterata tolleranza al glucosio.
Questa condizione è tipica dei pazienti che successivamente sviluppano diabete.
Cambiamenti nella dieta e nell’esercizio fisico hanno già dimostrato di produrre benefici nei pazienti con diabete.
Uno studio compiuto su 32 pazienti ha dimostrato che gli stessi accorgimenti applicati ai soggetti con diabete hanno migliorato la stimolazione cutanea, ridotto il dolore, ed erano associati ad un miglioramento della tolleranza al glucosio nei soggetti con neuropatia prediabetica.
Sclerosi Multipla
Il farmaco sperimentale FTY720 ha dimostrato di ridurre le lesioni a livello cerebrale e di ridurre il numero di recidive nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.
Natalizumab ( Tysabri ) ha ritardato la progressione della malattia, ha ridotto la progressione della disabilità e ha ridotto le lesioni cerebrali nei pazienti con sclerosi multipla.
Ictus
I pazienti trattati con le statine per ridurre i livelli di colesterolo LDL hanno presentato una riduzione del rischio di ictus.
I pazienti del gruppo statine hanno presentato una riduzione di quasi il 50% del rischio di primo ictus rispetto ai soggetti con alti livelli di colesterolo ma non sottoposti a trattamento con le statine.
Trauma cerebrale
In uno studio eseguito su 5 pazienti, la somministrazione di Ossigeno puro a pressione normale non ha prodotto miglioramenti nel trasporto di ossigeno al cervello o aumentato l’attività metabolica. L’utilità dell’ossigeno ad alta pressione ( iperbarico ) non è ancora ben definita nei pazienti con trauma cranico.
Sclerosi laterale amiotrofica
Una mutazione del gene SOD1 sarebbe alla base dello sviluppo di sclerosi laterale amiotrofica, detta anche malattia di Lou Gehrig, in alcuni pazienti.
Ricercatori hanno dimostrato che rimuovendo il gene SOD1 nella microglia si ottiene un miglioramento della sopravvivenza in un modello murino della malattia.
Fonte: American Academy of Neurology, 2006
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