La carenza di vitamina-D ha potenziali effetti avversi sulla salute neurocognitiva e sulla funzione sottocorticale, ma tuttavia nessuno studio ha analizzato l'associazione tra vitamina D, demenza e indicatori di malattia cerebrovascolare alla risonanza magnetica del cranio.
È stato condotto uno studio su 25-idrossivitamina D [ 25(OH)D ], demenza e misure in risonanza magnetica di malattia cerebrovascolare in pazienti anziani ( 65-99 anni ) che ricevevano assistenza domiciliare.
Tra i 318 partecipanti, l'età media era di 73.5 anni; 231 ( 72.6% ) erano donne e 109 ( 34.3% ) persone di razza nera.
Le concentrazioni di 25(OH)D sono risultate carenti ( inferiori a 10 ng/mL ) nel 14.5% e insufficienti ( 10-20 ng/mL ) nel 44.3% dei partecipanti.
Un totale di 76 ( 23.9% ) partecipanti soffriva di demenza; e 41 di questi sono stati classificati come probabile malattia di Alzheimer.
Le concentrazioni medie di 25(OH)D sono risultate più basse nei pazienti con demenza ( 16.8 vs 20.0 ng/mL, p inferiore a 0.01 ).
È stata osservata una maggiore prevalenza di demenza tra i partecipanti con insufficienza di 25(OH)D ( inferiore o uguale a 20 ng/mL ) ( 30.5% vs 14.5%, p inferiore a 0.01 ), mentre la carenza di 25(OH)D è risultata associata a un aumento del volume di iperintensità della materia bianca ( 4.9 vs 2.9 mL, p inferiore a 0.01 ), grado ( 3.0 vs 2.2, p=0.04 ) e prevalenza di infarti dei grandi vasi ( 10.1% vs 6.9%, p inferiore a 0.01 ).
Dopo aggiustamento per età, razza, sesso, indice di massa corporea ed educazione, l'insufficienza di 25(OH)D ( inferiore o uguale a 20 ng/mL ) è risultata associata a un aumento del rischio di demenza per tutte le cause di oltre 2 volte ( odds ratio, OR=2.3 ), malattia di Alzheimer ( OR=2.5 ) e ictus ( con e senza sintomi di demenza ) ( OR=2.0 ).
In conclusione, l'insufficienza e la carenza di vitamina-D sono risultate associate a demenza per tutte le cause, malattia di Alzheimer, ictus ( con e senza sintomi di demenza ) e indicatori di malattia cerebrovascolare alla risonanza magnetica.
Questi dati suggeriscono un potenziale ruolo vasculoprotettivo della vitamina D. ( Xagena2010 )
Buell JS et al, Neurology 2010; 74: 18-26
Neuro2010