Neurobase.it
Tumori testa-collo
Xagena Mappa
Xagena Newsletter

Pressione sanguigna ottimale nella emorragia intracerebrale acuta


Sono stati studiati gli effetti di un intenso abbassamento della pressione sanguigna ( BP ) secondo i livelli pressori basali e i livelli pressori ottimali raggiunti nei pazienti con emorragia intracerebrale acuta ( ICH ).

INTERACT2 è uno studio in aperto, in cieco, randomizzato e controllato effettuato in 2.839 pazienti con emorragia intracerebrale entro 6 ore dalla insorgenza ed elevata pressione sistolica ( SBP ) ( 150-220 mmHg ) che sono stati assegnati a ricevere un trattamento antipertensivo intensivo ( target pressione sistolica minore di 140 mmHg entro 1 ora, con limite inferiore di 130 mmHg per la sospensione del trattamento ) o raccomandato dalle linea guida ( target pressione sistolica minore di 180 mm Hg ).

L’esito era la funzione fisica in tutti e 7 i livelli della scala Rankin modificata a 90 giorni.

L'analisi dei confronti randomizzati ha mostrato che l’abbassamento intensivo della pressione sanguigna ha prodotto benefici comparabili sulla funzione fisica a 90 giorni in 5 sottogruppi definiti da pressione sistolica basale inferiore a 160, 160-169, 170-179, 180-189, e a partire da 190 mm Hg ( P omogeneità=0.790 ).

Le analisi di pressione sanguigna raggiunta hanno mostrato un aumento lineare nel rischio di disfunzione fisica per pressione sistolica raggiunta superiore a 130 mmHg sia per la fase iperacuta ( 1-24 ore ) sia acuta ( 2-7 giorni ) mentre sono stati osservati aumenti modesti per la pressione sistolica raggiunta al di sotto di 130 mm Hg.

In conclusione, l’abbassamento intensivo della pressione sanguigna appare vantaggioso in una vasta gamma di livelli di pressione sistolica di base, e il livello target di pressione sistolica di 130-139 mm Hg probabilmente fornisce il massimo beneficio nella emorragia intracerebrale acuta. ( Xagena2015 )

Arima H et al, Neurology 2015;84:464-471

Neuro2015 Cardio2015


Indietro